Descrizione
L’Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) trae il nome dal greco harpago che vuol dire uncino da arrembaggio e ciò richiama la forma della pianta. Dalla radice si ricava l’estratto secco titolato in glicoiridoidi totali.
Viene utilizzato nel trattamento delle malattie reumatiche per ridurre i dolori alle articolazioni grazie alla sua notevole attività antinfiammatoria e antidolorifica. L’effetto positivo si sente dopo circa 7-8 giorni, e raggiunge il massimo dopo circa 30 giorni, mantenendosi poi immodificato.
Non si conosce esattamente il meccanismo d’azione dell’Artiglio del diavolo, ma e’ stato accertato che agisce in modo differente dai farmaci antinfiammatori di sintesi (FANS) anche perché non provoca i disturbi gastrici tipici di questi ultimi.
La Boswellia serrata è un enorme albero originario dell’India, nota anche come “pianta dell’incenso”. Questa gommoresina è costituita da oli essenziali, terpenoidi e gomme. Mentre gli oli essenziali sono i responsabili dell’odore gradevole dell’oleoresina, i componenti attivi sono i terpenoidi.
La ricerca occidentale ha messo in evidenza l’attività degli acidi boswellici, che consiste nel bloccare la produzione dei mediatori tipici della infiammazione, sia acuta che cronica, con conseguente diminuzione della risposta infiammatoria.
L‘estratto di Boswellia può essere considerato un rimedio naturale per il trattamento di stati infiammatori cronici, come l’artrite reumatoide, l’osteoartrite, i reumatismi dei tessuti molli, tendiniti, periartriti e miositi. In alcuni casi l’associazione dell’estratto di Boswellia con i farmaci antiinfiammatori, cortisonici e non, permette di ridurre il dosaggio di questi ultimi.
Gli acidi boswellici non interferiscono con la sintesi delle prostaglandine e quindi non provocano ulcera peptica.
Uncaria tomentosa La droga è costituita dalla radice e dalla corteccia. All’Uncaria sono riconosciute proprietà antivirali, immunostimolanti, antiflogistiche, antidolorifiche , cicatrizzanti e antiallergiche.
Sembra capace di potenziare l’attività delle cellule NK che fanno parte, assieme ad altri tipi di cellule, dell immunità innata (immunità di tipo non specifico presente sin dalla nascita)
La Curcuma (fitosoma) è una pianta originaria del subcontinente indiano che appartiene alla stessa famiglia dello Zenzero. La droga, costituita dal fusto sotterraneo, è utilizzata nei paesi d’origine principalmente come spezia (ingrediente fondamentale nel curry, largamente utilizzato nella cucina asiatica).
I principi attivi della curcuma sono: curcuminoidi (il più attivo è la curcumina che dà la caratteristica colorazione gialla ai rizomi, utilizzati anche come coloranti alimentari con la sigla E100), olio essenziale, amido.
La medicina tradizionale cinese e indiana e la ayurvedica hanno utilizzato diffusamente la curcuma come disintossicante dell’organismo, in particolare del fegato, come antinfiammatorio e antiossidante.
Esiste a una vasta letteratura scientifica sulle proprietà antiossidanti dei curcuminoidi. L’assorbimento della curcumina da parte dell’organismo è piuttosto basso e questa bassa biodisponibilità potrebbe essere di ostacolo alla sua efficacia. Il fitosoma di Curcuma (estratto di curcuma legata a sostanze che ne facilitano l’entrata nelle cellule) ha invece una biodisponibilità assai elevata. Anche alcune sostanze contenute nel pepe nero o nel the verde aumentano l’assorbimento della curcumina. Le popolazioni orientali che consumano in abbondanza sia curcuma sia pepe
nero e thè verde mostrano una bassa incidenza di malattie degenerative causate dai radicali liberi.
Interessante e degna di maggiori approfondimenti è anche l’attività antinfiammatoria della curcuma , che pare inibire l’attività delle sostanze responsabili del dolore e dell’infiammazione. In Europa l’estratto secco della curcuma , arricchito in curcumina, è utilizzato nella cura di molte patologie di natura infiammatoria. Dovremmo cercare di inserire più di frequente questa saporita e profumata spezia nella nostra alimentazione.
Nella fitoterapia occidentale il Curcumin (estratto secco della curcuma, arrichito in principi attivi, i curcuminoidi, fino al 95%) viene soprattutto usato per disordini infiammatori del tratto gastrointestinale e delle articolazioni e per la prevenzione dei tumori o il trattamento di supporto in chemioterapia.
Si sconsiglia l’uso in chi ha alterazioni della funzione epato-biliare o calcolosi delle vie biliari e, in caso di assunzione contemporanea di farmaci, sentire sempre l’opinione del medico