Descrizione
La maggior parte dell’attività antimicrobica degli estratti delle foglie di Uva ursina è dovuta all’arbutina e all’idrochinone, Dopo somministrazione orale, l’arbutina viene idrolizzata dalla flora intestinale con liberazione dell’aglicone idrochinone .
L’uva ursina può provocare nausea e vomito a causa dell’elevato contenuto in tannini. L’uso è controindicato in gravidanza, durante l’allattamento, nei bambini al di sotto dei 12 anni e nei soggetti affetti da malattie renali. La pianta non deve essere somministrata per periodi di tempo prolungati
Estratto di semi di Pompelmo G.S.E. (grapefruit seed extract) nome commerciale di un estratto standardizzato, composto dal 60% di semi di pompelmo e dal 40% di soluzione acquosa di glicerina.
L’ azione battericida del GSE si esplica sulla membrana cellulare dei microrganismi, modificandone la permeabilità sino alla morte del microrganismo stesso. La forza di questo “antimicrobico naturale”, deriva dalla sua notevole efficacia associata ad un’assoluta mancanza di tossicità
Il meccanismo con cui il Mirtillo rosso contribuisce alla prevenzione o al
trattamento delle infezioni delle vie urinarie non è noto con esattezza.
Sembra che agisca principalmente impedendo che i batteri patogeni (come l’Escherichia coli) aderiscano alla mucosa delle vie urinarie, evitando in questo modo lo sviluppo dell’infezione. Un gruppo di tannini presenti nel succo di mirtillo interferisce a livello molecolare con la capacità del bacillo di aderire alle cellule dell’organismo
Le segnalazioni di effetti indesiderati sono rare. Il mirtillo rosso contiene ossalato e se ne sconsiglia l’uso alle persone con calcoli renali.
Il mirtillo rosso sembra in grado di aumentare il rischio emorragico in pazienti in trattamento con warfarin che dovrebbero perciò evitare l’assunzione di succo di mirtillo rosso.
Il D-mannosio è uno zucchero estratto dal legno di betulla, che viene tradizionalmente usato per favorire la fisiologica funzionalità dell’apparato urinario. Agisce in modo semplice ed efficace come coadiuvante nei disturbi del tratto urinario causati da Escherichia coli.
Il D-mannosio si lega ai batteri e li fa distaccare dalla mucosa del tratto urinario o enterico, alla quale sono aggrappati, consentendone l’eliminazione attraverso il flusso urinario.
Il d-mannosio può legarsi ai recettori (lectine) presenti nelle ciglia del batterio E.coli (causa del 90% delle infezioni urinarie). In tal modo i batteri E.coli incontrando le molecole di d-mannosio libero nell’urina vi si legano grazie ai loro recettori e creano la forma complessata batterio+patogeno rimanendo così nel flusso dell’urina ed evacuando con essa.
Il D-Mannosio passa quasi del tutto nelle urine dopo circa un’ora dalla somministrazione, andando a interferire coi recettori dei batteri e facendo distaccare questi ultimi dalla mucosa del tratto urinario o enterico alla quale sono aggrappati. Il mannosio funziona con le urine alcaline con un ph tra 6 / 7.
Il D-mannosio viene assunto preferibilmente lontano dai pasti e soprattutto con poca acqua , in modo tale da garantire un attacco ottimale tra D- mannosio ed E. coli. Solo dopo circa un’ora è consigliabile bere molta acqua per facilitare l’eliminazione dei batteri.
E’ bene associare al trattamento per la cistite
• Propoli T.M. 20 gtt x 3 al die
• Fermenti lattici