Descrizione
Fin dall’antichità sono conosciuti (sono riportati anche negli antichi trattati persiani di fitoterapia) i benefici effetti esercitati dallo zafferano sul tono dell’umore. Questa pianta bulbosa erbacea è coltivata nel mediterraneo fin da tempi antichissimi e si sta rivelando un toccasana per molti disturbi legati allo stile di vita moderno come: ansia, stress, depressione. Tra gli effetti salutistici dello zafferano ha già trovato un solido riscontro clinico l’azione positiva esercitata nei soggetti affetti da depressione
Tutte le proprietà dello zafferano si concentrano negli stimmi color rosso che contengono circa 150 sostanze, di cui 4 molto attive: crocetina crocina safranale e picrocrocina.
Queste quattro molecole, che derivano tutte da un unico precursore (il carotenoide zeaxantina) hanno effetti positivi su alcuni neurotrasmettitori cerebrali responsabili del tono dell’ umore come la dopamina, la noradrenalina e la serotonina.
Alcuni autori ritengono che l’effetto antidepressivo sia dovuto a un’azione inibitoria sul re-uptake di dopamina e noradrenalina da parte della crocina e sul re-uptake della serotonina e modulazione del complesso recettoriale GABA benzodiazepine da parte del safranale.
Il Safranale ha la proprietà di ridurre la“fame nervosa” (emotional eating) in cui il cibo viene usato per affrontare le situazioni di stress.
I risultati ottenuti negli studi clinici, eseguiti applicando protocolli sperimentali molto rigorosi, hanno dimostrato che un trattamento di 6 settimane con estratto di zafferano, alla dose di 28 mg/die, è in grado di esercitare un effetto positivo sovrapponibile a quello esercitato dai farmaci antidepressivi Imipramina, somministrata alla dose di 100 mg/die, e Fluoxetina alla dose di 20 mg/die. Ma il trattamento con zafferano presenta un migliore profilo di tollerabilità, sia per numero degli effetti indesiderati che per intensità.