Descrizione
Il fico d’India (Opuntia ficus-indica) è una pianta della famiglia delle Cactaceae, originaria del Messico ma naturalizzata in tutto il bacino del Mediterraneo e nelle zone temperate di America, Africa, Asia e Oceania. Il fusto è composto da cladodi, comunemente denominati pale: si tratta di fusti modificati, di forma appiattita e ovaliforme, che, unendosi gli uni agli altri formano delle ramificazioni e assicurano la fotosintesi clorofilliana.
Le frazioni biochimiche di maggiore interesse per quanto riguarda le proprietà benefiche delle pale di fico d’india sembrano essere quelle fibrose, che sono anche uno dei principali costituenti dei cladodi. In particolare le mucillagini e le pectine sono tra i componenti maggiormente studiati. Di particolare interesse è anche la capacità, assieme ai polifenoli, di
esercitare una rilevante capacità antiossidante.
- Un estratto di opuntia è stato testato per le sue proprietà di protezione/riparazione della cartilagine confrontandone le performances con quelle dell’acido ialuronico (HA), glicosammino glicano costituente la matrice extracellulare dei tessuti connettivi; la frazione totale dell’estratto di opuntia risultata essere quella con le migliori performances.
- L’estratto di opuntia ha mostrato una maggiore capacità antiossidante (test del DPPH) rispetto all’ Acido Ialuronico. L’estratto di opuntia è maggiormente in grado di contrastare la formazione di ROS e radicali NO rispetto all’HA.
- Tale estratto ha inoltre performances simili a quelle dell’HA per quanto riguarda la soppressione
dell’ Interleuchina IL –1β indotta dalla prostaglandina PGE2 e la riduzione dellasintesi del proteoglicano. L’opuntia è quindi molto promettente come componente in grado di contrastare diversi aspetti dei problemi articolari quali stress ossidativo, infiammazione e cronodegenerazione. - Uno studio in doppio cieco su 29 volontari (15 trattati, 14 placebo) ha mostrato che l’assunzione di un prodotto a base di opuntia per 16 settimane è in grado di ridurre il picco glicemico post prandiale con potenziali effetti benefici sulla salute a lungo termine correlati col rischio di sviluppo del diabete.
- Un test in doppio cieco randomizzato con modalità crossover contro placebo su 20 soggetti sani ha dimostrato che l’assunzione ai pasti di fibra di opuntia può ridurre l’assorbimento dei grassi.
- Un test sul potere di accelerazione e miglioramento della cicatrizzazione di una ferita cutanea ha dimostrato che gli estratti di opuntia ed in particolare quelli a basso peso molecolare sono in grado di favorire la riparazione cutanea ed in particolare di accelerare la riepitelizzazione e la fase di rimodellamento stimolando le
interazioni cellula-matrice e modulando la deposizione di laminina. - Uno studio ha dimostrato l’effetto protettore, attribuito alla frazione polisaccaridica delle pale di opuntia, della mucosa gastrica. Ulteriori e più approfonditi studi hanno mostrato che la frazione delle mucillagini, estratte per idrolisi acida a freddo, è responsabile dell’effetto protettivo della mucosa gastrica mentre la frazione pectica non ne ha alcuno.
Grazie alla tecnologia di Bioliquefazione Enzimatica, che si basa sull’utilizzo di una serie di processi biotecnologici enzimatici sequenziali che consentono di disgregare a livello molecolare ed in maniera specifica le macrostrutture
polisaccaridiche e proteiche tramite tagli molecolari mirati, è possibile ottenere degli integratori estremamente sicuri ed efficaci che contengono il mix completo delle molecole bioattive presenti nei vegetali, rispettando i raffinati equilibri naturali di composizioni e concentrazioni reciproche.