Descrizione
La Valeriana è una pianta erbacea perenne. La droga è il rizoma. Gli effetti principali sono dovuti a un sinergismo tra i diversi tipi di costituenti. L’attività di ogni singola preparazione di Valeriana sarà dovuta sia al tipo sia alla quantità dei costituenti presenti.
Alcuni sesquiterpeni hanno azione diretta nei confronti dell’amigdala del cervello ( l’amigdala gestisce le emozioni ed in particolar modo la paura) mentre l’ acido valerenico inibisce un enzima che degrada il GABA con aumento dei livelli del GABA nel cervello ( Gaba è un neuromediatore inibitore del SNC).
Gli effetti sedativi sono associati sia all’olio volatile sia ai valepotriati. I valepotriati agiscono sui recettori delle benzodiazepine e sono classificati più come tranquillanti che come sedativi; provocano diminuzione dell’ansia senza diminuzione della soglia di vigilanza.
Gli estratti producono effetti significativi alla dose di 3-4 mg di principio attivo ma sono necessarie almeno due settimane prima che si manifestino.Vi è solo un minimo effetto “hangover” e non vi sono evidenti interazioni con l’alcool. Si riscontra una riduzione del sonno REM durante la prima parte della notte ma anche ad un aumento di questo durante le ultime fasi.
NON assumere se si stanno assumendo altre sostanze sedativo-ipnotiche o antiepilettici.
Dell’Escolzia ( 0,2% di alcaloidi) si utilizzano lo stelo, il fiore e i semi. Ricorda un po’ il comune papavero ed è volgarmente chiamata papavero della California. Agisce sul sistema nervoso centrale favorendo il sonno senza dare stordimento al risveglio. L’azione è dovuta alla presenza di alcaloidi benzilisochinolinici e benzofenantridinici, il principale dei quali è la protopina.
Il suo meccanismo d’azione non è ancora ben chiarito ma sperimentalmente è stato visto che riduce la reattività delle cellule della corteccia cerebrale svolgendo un’azione che favorisce il rilassamento muscolare e stimola i centri del sonno. Non sono note interazioni con farmaci, anche se si suppone possa interagire con farmaci antiaritmici, antidepressivi e ipotensivi.
La Passiflora La passiflora è una pianta che trova impiego salutistico proprio come ansiolitico, oltre che come induttore del sonno: calma gli stati di eccitazione nervosa, grazie soprattutto ai flavonoidi che contiene. Può essere assunta sotto forma di tisana, 2 o 3 tazze al giorno, o di estratto idroalcolico (tintura madre), alla dose di 30-50 gocce in poca acqua 2-3 volte al giorno, o ancora come estratto secco titolato e standardizzato in flavonoidi, 200-300 mg un paio di volte al giorno. E’ un erba officinale che, alle dosi consigliate, non ha controindicazioni e non provoca effetti collaterali né interazioni con farmaci.
Come tutte le piante che esercitano un’azione sedativa sul sistema nervoso, la passiflora funziona meglio in sinergia: tiglio, valeriana, melissa e avena sono, in queste circostanze, le sue “compagne” ideali.