Il ruolo degli integratori nei malati di cancro

Un corretto regime alimentare nel malato oncologico è un aspetto fondamentale per la sua sopravvivenza: il 20% di questi pazienti non riesce a sconfiggere la neoplasia per le gravi conseguenze della malnutrizione. L’inappetenza e la relativa perdita di peso non sono però effetti collaterali del tumore a cui rassegnarsi, anche perché una dieta sana ed equilibrata contribuisce a ridurre la tossicità indotta dalla radio-chemioterapia, migliora la sensibilità delle cellule tumorali al trattamento antineoplastico, rinforza le difese dell’organismo, diminuisce la frequenza e la durata dei ricoveri e previene le complicanze post-operatorie e la depressione.

Come prima cosa è quindi necessario tenere sotto controllo il regime alimentare del paziente con tumore, in modo che non compaiano i sintomi tipici dell’anoressia.
Chi non mangia abbastanza, soprattutto chi perde peso, necessita di una dieta ricca di proteine e calorie. Il consulto con uno specialista del settore nutrizionale è consigliabile per impostare una dieta che reintegri l’organismo del paziente oncologico di tutte quelle sostanze di cui è carente.
Al proposito, in commercio si trovano prodotti di grande utilità per rinforzare la dieta del malato oncologico: integratori, supplementi nutrizionali e nutraceutici sono molto indicati nei soggetti che hanno difficoltà a ingerire cibi solidi.

Gli integratori sono un’ottima soluzione se il malato ha carenze nutritive particolari e ben si prestano a essere aggiunti a latte, bevande, minestre ecc. Possono soltanto aumentare l’introito calorico o apportare le proteine e/o le vitamine che il malato oncologico non riesce ad assimilare con la dieta.

I supplementi nutrizionali orali sono invece bevande già pronte, bilanciate dal punto di vista calorico, proteico, vitaminico e minerale, acquistabili in farmacia dietro prescrizione medica.
I nutraceutici, infine, svolgono un ruolo insostituibile nell’accelerare il recupero del peso e del tono muscolare nel malato e nel contrastare il senso di spossatezza così frequente in questi pazienti: i nutraceutici raccomandati nei soggetti con tumore sono aminoacidi a catena ramificata, acido eicosapentaenoico (Epa) e carnitina.

 

ART. DI FARMACIA33.it

Caffè: sveglia la longevità

Il caffè non tiene solo svegli, ma è anche un passepartout per la longevità: infatti uno studio su 400 mila persone mostra che gli amanti della tazzina vivono più a lungo in media di chi invece non beve caffè.

Secondo quanto riferito sul New England Journal of Medicine il caffè riduce il rischio di morte per malattie cardiache, ictus, infezioni, lesioni o incidenti. Lo studio è stato condotto da ricercatori del National Cancer Institute presso i National Institutes of Health americani guidati da Neal Freedman.

I ricercatori hanno consultato i registri nazionali per monitorare i decessi nel periodo del monitoraggio e le cause di morte. All’inizio dello studio tutti i partecipanti hanno risposto a domande sul proprio stile di vita, abitudini alimentari e non solo. È emerso che (a parità di altre abitudini negative come fumo etc) gli uomini che bevono da 2 a 6 caffè al giorno hanno un rischio di morte ridotto del 10% rispetto ai coetanei che si astengono dal caffè; le donne un rischio ridotto del 16%.

Cosa si nasconde dietro l’effetto del caffè? Gli autori dello studio restano cauti ma potrebbe essere che la nera bevanda, già in alcuni studi dimostratasi capace di difendere la salute del fegato e dal diabete, contenga sostanze benefiche per la salute generale dell’organismo; il caffè contiene oltre 1.000 sostanze diverse che andrebbero testate per verificarne i potenziali effetti sull’aspettativa di vita.

Camminare in menopausa aiuta il cuore

Una camminata di 40 minuti con regolarità e a passo medio-veloce è alleata del benessere del cuore in menopausa. Questa abitudine è infatti associata a una riduzione del 25% circa del rischio di insufficienza cardiaca (o scompenso cardiaco), una condizione in cui il cuore diventa troppo debole per pompare abbastanza sangue da soddisfare i bisogni del corpo. Il beneficio sembra essere indipendentemente dal peso corporeo o dall’esercizio svolto oltre alle camminate.

A evidenziarlo è uno studio condotto da Somwail Rasla, cardiologo al Saint Vincent Hospital che l’ha svolto durante la sua permanenza alla Brown University. La ricerca sarà presentata all’American College of Cardiology’s 67th Annual Scientific Session e ha analizzato le camminate a piedi e gli esiti in termini di salute relativi a 89.000 donne in un periodo di oltre 10 anni.

I dati sono tratti dalla Women’s Health Initiative, un ampio studio sulla salute delle donne, che ha raccolto informazioni sulle abitudini e la salute salute dal 1991 al 2005 di partecipanti che avevano tutte tra i 50 e i 79 anni al momento dell’inizio della ricerca. Gli studiosi hanno anche valutato il dispendio energetico complessivo delle donne mentre camminavano, tramite un calcolo noto come Metabolic Equivalent of Task (MET).

E’ emerso che quelle che facevano totalizzare i risultati migliori avevano il 25% in meno di probabilità di sviluppare insufficienza cardiaca rispetto a coloro che invece si collocavano al livello più basso. Frequenza, durata e velocità della camminata contribuivano in egual misura a questo beneficio complessivo. Le donne che camminavano almeno due volte alla settimana avevano un rischio di scompenso cardiaco inferiore del 20-25% rispetto a coloro che lo facevano meno frequentemente. Chi camminava per 40 minuti o più aveva un rischio inferiore del 21-25% rispetto a chi invece faceva passeggiate più brevi e anche il ritmo della camminata faceva la differenza. (ANSA)

Ansiosi? La chiave potrebbe stare nell’intestino

Ansiosi? La chiave potrebbe stare nei batteri dell’intestino. È stato infatti rilevato un legame tra alcuni regolatori dei geni nel cervello (detti microRNA), che giocano in ruolo chiave nell’ansia e in malattie correlate, e i batteri intestinali. È quanto emerge da uno studio dell’Università di Cork, in Irlanda, pubblicato sulla rivista Microbiome. Gli studiosi hanno preso in esame dei topi, scoprendo che i microRNA cambiavano negli animali liberi da microbi. Questi topi erano tenuti in una bolla libera da germi e mostravano in genere ansia, deficit nella socialità e nella cognizione e comportamenti simili alla depressione. In particolare, le zone più influenzate erano l’amidgala, che gestisce le emozioni, e la corteccia prefrontale, legata fra le altre cose all’espressione della personalità, al prendere delle decisioni. Tutte e due le aree coinvolte sono implicate nello sviluppo di ansia e depressione. «I microbi intestinali sembrano influenzare i microRNA nell’amigdala e nella corteccia prefrontale- spiega Gerard Clarke, tra gli autori dello studio- questo è importante perché possono influenzare processi fisiologici fondamentali per il funzionamento del sistema nervoso centrale e in regioni del cervello (come appunto l’amigdala e la corteccia prefrontale) che sono fortemente implicate nello sviluppo di ansia e depressione». (ANSA)

Gynostemma pentaphyllum

Chiamata jiaogulan dai cinesi e ribattezzata “pianta dell’immortalità”. In Oriente è conosciuta da secoli, ma solo recentemente si è iniziato a studiarla in modo scientifico. Le ricerche hanno evidenziato nella pianta la presenza di oligoelementi, amminoacidi, proteine, vitamine e numerose saponine che ne confermano le straordinarie proprietà antiossidanti.

La Gynostemma è un’adattogeno svolgendo un’azione sedativa naturale, perfetta in caso di stress, ansia, nervosismo. In più, contribuendo a mantenere le arterie pulite, è un alleato prezioso per il sistema circolatorio

Rallenta i processi d’invecchiamento tiene sotto controllo il colesterolo, aiuta la memoria e migliora la funzionalità del fegato. Stimola il metabolismo. migliorando la capacità del fegato di inviare zuccheri e carboidrati ai muscoli.

Gynostemma pentaphyllum Ethanolic Extract Protects Against Memory Deficits in an MPTP-Lesioned Mouse Model of Parkinson’s Disease Treated with L-DOPA.
Kim KS, et al. J Med Food. 2017

Immunomodulatory and Antioxidant Effects of Polysaccharides from Gynostemma pentaphyllum Makino in Immunosuppressed Mice.
Shang X, et al. Molecules. 2016

Flavonol glycosides from the aerial parts of Gynostemma pentaphyllum and their antioxidant activity.
Jang H, et al. Arch Pharm Res. 2016

Ameliorating effects of gypenosides on chronic stress-induced anxiety disorders in mice.
Zhao TT, et al. BMC Complement Altern Med. 2015
Full text

Anxiolytic effects of herbal ethanol extract from Gynostemma pentaphyllum in mice after exposure to chronic stress.
Choi HS, et al. Molecules. 2013

Idratazione del viso in estate

L’acqua è un elemento indispensabile per il benessere della pelle. Essa segue un percorso ben definito all’interno dei diversi strati della pelle: circola attraverso il sangue fino al derma, poi si diffonde dal derma fino agli strati superiori dell’epidermide per preservare l’idratazione cutanea.

Esistono alcuni fattori che alterano il film idrolipidico e possono pregiudicare una corretta idratazione: invecchiamento, ambiente, inquinamento, fumo, esposizioni ripetute al sole.

L’idratazione ed i trattamenti devono essere specifici per tipologia di pelle. In estate, grazie all’aumento delle temperature, la pelle tende a diventare mista tendenzialmente grassa e quindi più ricca di sebo. Pertanto, l’idratazione sarà ottimale utilizzando sieri dalla texture leggera e fluida.

Pantenolo in Seraqua™: combinazione perfetta per l’idratazione del viso
Seraqua™ è un siero base O/A ultraleggero con una formulazione elegante ed innovativa. È ideale per essere applicato sul viso.
La vitamina B5, più conosciuta con il nome di Pantenolo, è ritenuta preziosa in campo dermatologico grazie agli effetti antiossidanti e idratanti che la rendono un ingrediente fondamentale per i trattamenti cutanei. È una molecola naturale in grado di ripristinare efficacemente la funzione barriera della pelle e stimola la rigenerazione dei tessuti aumentando l’indice di idratazione cutanea.

Per la donna, pantenolo in Seraqua™ è una base idratante ideale, in particolare durante l’estate è una valida alternativa alle creme con una texture più ricca.

Per l’uomo, pantenolo in Seraqua™ è una combinazione ottimale anche come siero idratante dopo barba. Infatti, il pantenolo presenta un’azione emolliente, ideale per poter lenire la pelle irritata a seguito della rasatura.

Un’ottima formulazione per un integratore antiage

Licopene, Rosa Canina, Isoflavoni Di Soia, Vitamina E

Il licopene è un carotenoide, contenuto soprattutto nei vegetali rossi. Possiede un elevato potere antiossidante e un effetto protettivo contro i danni tissutali a breve e lungo termine indotti dalle radiazioni UV.
L’estratto di rosa canina si ottiene per estrazione a freddo, per conservare principi attivi termolabili contenuti. E’ la “sorgente naturale” più concentrata in Vitamina C (presente in quantità 50-100 volte superiore rispetto agli agrumi). Sono presenti nell’estratto i bioflavonoidi (rutina ed esperidina) che esercitano un’azione sinergica all’acido ascorbico.
L’estratto di Rosa Canina è ottimo in preparati cosmetici anti-invecchiamento (grazie all’azione anti-radicalica e antiossidante della Vit. C e A).

Gli isoflavoni di Soia sono tra i principi attivi più utilizzati nelle formule cosmetiche. Proteggono infatti pelle (e capelli) dall’ossidazione, dalle infiammazioni cutanee e dai raggi UV, regolano la sintesi della melanina, stimolano la produzione di collagene, di elastina e di acido jaluronico. Inibiscono l’elastasi, l’enzima responsabile della degradazione del collagene.

La vitamina E è particolarmente adatta nei cosmetici antirughe, anche per le pelli giovani, per l’azione preventiva dei processi ossidativi, nei cosmetici doposole per ridurre i danni e favorire la riparazione del tessuto e nei prodotti per la pelle delicata e sensibile La vitamina E sulla pelle crea un film protettivo che limita la perdita di acqua.

Quercetina e cibo

Mangiare quotidianamente alimenti ricchi in sostanzeantiossidanti come frutta e verdura aumenta la resistenza fisica nelle attivita’ sportive: ad affermarlo e’ un nuovo studio Usa condotto su un gruppo di studenti di college in buona salute. In particolare la sostanza che ha mostrato di aumentare la resistenza dei giovaniadulti sottoposti al test e’ la quercetina: un composto che si trova in forti quantita’ in mele rosse, cipolle rosse, broccoli, cavoli, fragole, te’ verde e nero, ed e’ conosciuto per aumentare l’energia a livello cellulare e combattere le infiammazioni. Ai volontari sono stati somministrati a settimane alterne 500 mg di quercetina ed e’ stato misurato l’ammontare di ossigeno assunto mentre si esercitavano su una ‘cyclette’ ed il tempo di durata della ginnastica. I ricercatori dell’universita’ di South Carolina in Columbia guidati dal professore Mark Davis hanno osservato nelle settimane in cui gli studenti prendevano il supplemento a base di quercetina un aumento della durata del tempo di esercizio sulla ‘cyclette’ del 13% e un incremento della capacita’ respiratoria dei volontari del 4%. (ANSA).

La Quercetina appartiene alla famiglia dei flavonoidi. Il detto che “una mela al giorno toglie il medico di torno” è proprio dovuto al contenuto in quercetina delle mele.

L’ attività antinfiammatoria della Quercetina è dovuta all’inibizione sui mediatori dell’infiammazione ( ciclossigenasi e lipossigenasi) con conseguente diminuzione delle citochine e leucotrieni.
La quercetina può aiutare nelle allergie a dosaggi da 500 a 1500 mg. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti la quercetina può essere d’aiuto a mantenere sana la prostata e la vescica

Alimenti particolarmente ricchi di quercetina sono:
– il cappero (è la pianta che ne contiene la maggior quantità rispetto al peso)- l’uva rossa
– il vino rosso- la cipolla rossa,- la mela,- il tè verde- il mirtillo- la mela- il sedano.

 

Dietary nutraceuticals as backbone for bone health.
Pandey MK, Gupta SC, Karelia D, Gilhooley PJ, Shakibaei M, Aggarwal BB.
Biotechnol Adv. 2018 Mar 26. pii: S0734-9750(18)30065-X. doi: 10.1016/j.biotechadv.2018.03.014. [Epub ahead of print] Review.
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